Tutti i passaggi da effettuare e le cose da evitare tassativamente per far valere i propri diritti in termini di disdetta.
E' fondamentale prestare la massima attenzione quando effettuiamo una disdetta ed evitare di commettere gravi errori che renderebbero nulla tutta la procedura, ecco quindi alcune importanti regole generali.
- Dopo aver formalizzato la disdetta, evitare tassativamente di ritirare la merce, a volte infatti potrebbe essere spedita ugualmente per errore, respingendola al mittente e avvisando i familiari o chi si occupa della corrispondenza di non ritirarla per nessun motivo.
- Se la merce è già stata consegnata, deve essere restituita a proprie spese al soggetto indicato nel contratto, entro 7 giorni dalla data di ricevimento e in condizioni di sostanziale integrità, altrimenti si corre il rischio di vedersi annullato il diritto di recesso. Nel caso in cui si scelga di rimandare il prodotto per posta è meglio che sia assicurata.
- Se la merce è stata ordinata senza essere stati contattati personalmente da un rappresentante della ditta, ad esempio tramite un tagliando o un catalogo, i 7 giorni decorrono dalla data di ricevimento della merce o, se si è cambiata idea prima della ricezione, anche prima dell'effettiva consegna, chiaramente alle stesse condizioni dettate in precedenza.
- Se il contratto riguarda la prestazione di un servizio come lezioni o corsi formativi, non si può pretendere la restituzione delle somme pagate per la parte di prestazioni già ottenute.
- Nella clausola di ripensamento potrebbe a volte essere indicato un soggetto o un indirizzo diverso al quale inviare la raccomandata: in questi casi quindi controllare accuratamente per non invalidare la procedura.
- E' opportuno che la disdetta sia formalizzata da parte dell'interessato, non dal suo avvocato, ne da un parente, altrimenti potrebbe essere interpretata come non valida.
- Nel casoo in cui il contratto sia relativo a servizi assicurativi o riguardasse cessioni o locazioni di immobili, anche se stipulato fuori dai locali commerciali dell'azienda la facoltà di recesso non è prevista, a meno che non sia esplicitatamente concordata nel contratto.
- Anche per i contratti relativi a titoli azionari od obbligazionari, anche se stipulati fuori dai locali commerciali, la facoltà di recesso non è prevista dalla legge.
- La facoltà di recesso non è prevista nemmeno per contratti o ordini di importo inferiore a 25,82 euro e quelli relativi alla fornitura di prodotti alimentari o di uso domestico corrente, purchè consegnati a scadenze frequenti e regolari. Per non dover incorrere in discussioni una volta che è stata inviata la disdetta si consiglia di evitare di ritirare la merce, ordinata magari per corrispondenza o su catalogo presso negozi ed evitare che venga apposto sul documento o sul buono d'ordine il timbro della ditta.
In ogni caso è bene ricordare che il foro giudiziario competente per cause e conciliazioni è inderogabilmente quello della residenza o domicilio del consumatore.
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Le regole sugli acquisti: cosa fare quando si compra un prodotto
Tutti i diritti e i doveri del consumatore relativi all'acquisto di un prodotto: cosa fare in caso di dubbi
Alcuni diritti e doveri di commercianti e consumatori nella pratica risultano abbastanza controversi, ecco quindi un decalogo delle regole generali da considerare sugli acquisti secondo la normativa vigente.
- Il prezzo esposto è quello che fa fede sempre. Nel caso in cui per errore non è stato aggiornato e quello conteggiato alla cassa risulta superiore, il prezzo finale da considerare resta quello esposto.
La facoltà di ripensamento
Procedure e scadenze per far valere il proprio diritto di ripensamento e quindi formalizzare l'annullamento di un contratto
In generale non esiste nella nostra legislazione un diritto al ripensamento per annullare un contratto: esiste solo dove è previsto in senso generico e in tal caso si può tranquillamente recedere senza fornireulteriori spiegazioni.
Come evitarle le truffe
Grazie alle nuove tecnologie la lotta a queste frodi sta portando risultati importanti, ma non bisogna abbassare la guardia e prestare sempre la massima attenzione
Una persona commette una truffa se, inducendo la vittima in errore con artifici o raggiri, procura, a sé o ad altri, un ingiusto profitto e un relativo danno altrui.
Il cuore essenziale di questa pratica quindi è l'inganno, con il quale la vittima viene indotta dal truffatore a compiere un atto oppure a subire una rinuncia che comporta una diminuzione del suo patrimonio e che non avrebbe compiuto senza la volontaria frode del truffatore.
Chi è il Consumatore, cosa dice la Legge
Vediamo come la giurisprudenza Italiana inquadra qiesto soggetto
Dal punto di vista giuridico il consumatore è "la persona fisica che agisce per obiettivi estranei all'attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta".
Questa è la definizione riportata all'articolo 3 del Codice del Consumo emanato il 29 luglio 2003, mentre il nuovo Codice riconosce la figura del consumatore anche come un utente di servizi pubblici.
La Tutela giuridica del Consumatore
Quali sono le condizioni che proteggono i nostri acquisti
Oramai è nota oggi la presenza di Leggi che tutelano i rapporti del consumatore con le categorie professionali", tali norme infatti ipotizzano una disuguaglianza decisa tra le parti che sono titolari di diritti e doveri diversi.
Al giorno d'oggi le leggi che tutelano ed aiutano il consumatore sono diverse. Esse sorgono mediante l'insieme di disposizioni dell'ordinamento italiano e comunitario proprio per intervenire a favore del cittadino che non sempre è tutelato.
Cosa prevede a Legge Italiana sugli acquisti
La protezione del consumatore è stata rafforzata negli ultimi anni non solo in Italia ma soprattutto nella UE
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